Bardolino Chiaretto DOC Classico
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Bardolino Chiaretto

Cos’è il Bardolino Chiaretto?

Il Bardolino Chiaretto è un vino rosato, prodotto sia nella versione ferma che spumantizzata, che prende il nome dalla cittadina del lago di Garda in cui viene prodotto. Le uve utilizzate, raccolte e selezionate manualmente da vigneti collinari adiacenti al lago e piantati su terreni morenici di origine glaciale, sono Corvina e Molinara. Caratteristica particolare di questa zona adiacente al lago è il clima temperato, le estati non sono troppo calde e nel periodo invernale le temperature scendono difficilmente sotto zero.

Al contrario di quanto in molti credono il Bardolino Chiaretto non viene ottenuto grazie alla miscelazione di vini rossi e bianchi, anche perché è una pratica che va completamente contro la legge italiana. Il colore rosato chiaro di questo vino viene sviluppato grazie al metodo utilizzato per la sua vinificazione. Le bucce vengono lasciate macerare assieme al mosto fino ad un massimo di due giorni, questo tipo di vinificazione viene anche chiamata “in rosa”.

 

Le sue caratteristiche tipiche

La prima cosa che salta all’occhio è il colore rosato chiaro che contraddistingue questo vino. All’assaggio risulta essere un vino fresco, dolce e sapido nel quale spiccano aromi di pesca, marasca e mandarino. Il volume di alcol presente nel Bardolino Chiaretto si aggira solitamente sul 13%.

 

La storia della vinificazione del Bardolino Chiaretto

La tecnica di vinificazione del Chiaretto nasce nel 1896 a Moniga del Garda grazie al senatore veneziano, avvocato e insegnante di storia dell’arte Pompeo Molmetti, che possedeva una proprietà con vigneti proprio a Moniga e che scoprì la tecnica di vinificazione ideale per questo vino. Questa tecnica di vinificazione venne poi normalizzata dal Consorzio Tutela Vini Bresciani nel 1962.

 

Abbinamenti gastronomici consigliati

Il Bardolino Chiaretto è un vino dalla spiccata sapidità, caratteristica che lo rende perfetto per molteplici abbinamenti gastronomici.

Inizialmente questo vino era considerato ideale da bere come aperitivo o da consumare con pietanze tipicamente estive ma, nel corso degli anni, gli esperti hanno iniziato a consumarlo anche con piatti più impegnativi.

Grazie alle sue particolari caratteristiche infatti il Chiaretto può essere facilmente abbinato a carni bianche, salumi, pizza, pesce, antipasti, piatti di pasta, verdure di vario genere e sushi.

 

Ricetta consigliata a cui abbinare il Bardolino Chiaretto

Nella zona di Bardolino, area nella quale viene prodotto il Bardolino Chiaretto, solitamente si usa abbinarlo a pietanze fatte con pesce tipico del lago di Garda.

Uno dei piatti tipici a cui spesso viene abbinato il Chiaretto è il risotto con la tinca, piatto tipico dei paesi che circondano il lago, delicato e saporito allo stesso tempo.

 

Preparazione del risotto con la tinca

La preparazione di questa pietanza è abbastanza semplice e, per quattro persone, sono necessari questi ingredienti: 1,5 kg di tinca, quattro etti di riso vialone nano, quattro etti di pomodori precedentemente pelati, una cipolla, un etto di burro, cinque o sei foglie abbastanza grandi di salvia, 50 ml di olio extra vergine di oliva, 40 grammi di farina, un bicchiere di vino bianco (meglio se Lugana), sale, pepe, noce moscata, prezzemolo e dragoncello.

Si inizia quindi pulendo, tagliando, infarinando e salando le tinche. Le teste vengono utilizzate per preparare il brodo in una pentola a parte con mezzo litro d’acqua salata. Successivamente le tinche a pezzi vengono fatte soffriggere in padella con olio extra vergine di oliva e burro, cipolla tagliata in piccoli cubetti e le foglie di salvia. Quando la tinca diventa di colore dorato bisogna rimuoverla dalla padella, filtrare il fondo di cottura che verrà poi passato in un’altra padella, lasciandolo cuocere per 30 minuti, assieme ai pomodori pelati, al vino e agli aromi.

Nel mentre si procede spezzettando la tinca cercando di rimuovere al meglio la pelle e le lische. La tinca spezzettata deve essere poi aggiunta al misto di pomodori, spezie e fondo di cottura lasciando cuocere il tutto per altri 20 minuti.

Fatto ciò si può procedere alla cottura del riso; si inizia facendo soffriggere la cipolla, si deve tostare il riso e aggiungere il misto di tinca e pomodoro precedentemente preparato. Quando il riso cuoce si aggiungono lentamente mestoli di brodo preparato con le teste. A fine cottura il risotto deve essere amalgamato con del burro e poi servito.

Autore dell'articolo

Enrico Cacciatori | CONTENT CREATOR

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